venerdì 4 marzo 2016

Passi

Qualcosa si muove. La Mens Sana non è già salva, mancano ancora pezzi importanti. Ma una giornata come quella passata serve a tracciare la via. Polisportiva e amministratori uscenti si sono trovati informalmente per ragionare sugli scenari dei prossimi giorni. Perché il giro si chiuda manca un pezzo, quello del Consorzio/Associazione. Che si è dato appuntamento per il pomeriggio del sabato (alle 17.30 all'auditorium di Chianti Banca) per quella che è stata definita la più importante di tutte le riunioni fatte fin qui. Quella per partire. Perché la Polisportiva la sua mossa l'ha fatta.

La Polisportiva ha detto quante risorse può destinare al salvataggio della Mens Sana: sui 130-150mila euro. Non sono cifre particolarmente nuove, ma pare siano quelle definitive. Se sia il massimo o una posizione negoziale, e a mali estremi si possa aggiungere qualcos'altro, lo dirà il resto della trattativa. Ma intanto la Polisportiva ha inquadrato in questa prospettiva anche la fin qui ribadita ma generica disponibilità a cedere il controllo azionario. Ora il concetto diventa: 'Vi cediamo il basket. Tutto (poi una quota attorno al 10% sarà mantenuta), gratis, senza rivendicare in quale percentuale partecipiamo al salvataggio. Ma non chiedeteci più di questi soldi, perché non ne abbiamo'.

La Polisportiva ne è talmente convinta che si è già cominciato a ragionare sulle modalità tecniche: se convenga cedere la partecipazione prima dell'assemblea o se non c'è bisogno e piuttosto, come sembra, sia più semplice presentarsi in assemblea con la Polisportiva che non esercita il diritto di opzione e lo lascia al nuovo soggetto, che così entrerà nell'azionariato. La Polisportiva a quanto pare la sua valutazione interna l'ha chiusa, la partita la può chiudere anche martedì. Il Consorzio/Associazione? E' nota la volontà di cercare di avere un'altra settimana, dieci giorni per lavorarci.

Visto l'atteggiamento di cui sopra, se gli amministratori chiederanno un rinvio, l'azionista di maggioranza vota a favore di tutto, non ci sono trabocchetti. Lo scenario ideale per un rinvio è che il Consorzio/Associazione produca una manifestazione d'interesse scritta, per sollevare gli amministratori dalle responsabilità di un ulteriore rinvio che avrebbero davanti al codice civile nel richiederlo solo sulla base di un interesse sulla parola. Non dovrebbe essere un problema per il Consorzio/Associazione assumersi di fatto una responsabilità precontrattuale, producendo questo scritto, se, come tutti si aspettano, fa le cose sul serio. Altrimenti finora si sarebbe perso tempo.

Ma dopo aver messo sul tavolo le proprie carte, la Polisportiva si aspetta che lo faccia anche l'altra parte. In un incontro tra Giunta e Consorzio/Associazione da fare lunedì. Trovarsi così tardi, e aver aspettato così tanto per ridarsi appuntamento, è un po' come sottintendere già che l'assemblea martedì non si farà, anche se di fatto dipende dalla capacità del Consorzio/Associazione di farcela. Oppure dalla necessità di prendersi qualche altro giorno.

Due conti: con l'abbattimento del capitale sociale (comprese le riserve) al minimo di legge di 10mila euro, la perdita di 300mila euro della semestrale scende a 210mila. Con 120-130mila euro della Polisportiva, gli 80-90mila euro mancanti li può portare l'Associazione da sola, probabilmente, senza dover aspettare il Consorzio. Il problema non è dunque ripianare ma sapere che, senza ulteriori misure, a giugno ci sarà un'altra perdita probabilmente di 300mila euro che vanificherebbe il tutto.

Se, come auspicato, Associazione e Consorzio (con misure straordinarie dei consorziati per anticipare già quest'anno l'inizio dei loro interventi triennali) riuscissero a mettere insieme una somma tra i 200 e i 300mila euro, che son tanti, messi insieme ai circa 150 della Polisportiva dicono che all'appello potrebbero ancora mancare tra i 100 e i 200mila euro.

Tornano alla mente le mancate razionalizzazioni di spesa sul ridimensionamento dell'organico da qui a fine stagione. Torna alla mente quanto sarebbero importanti un paio di incassi ai playoff (figuriamoci se fossero tre o quattro, che discorsi). Ma comunque a quel punto probabilmente, dicono gli addetti ai lavori, una soluzione di qualche tipo si trova. Adesso tocca al Consorzio/Associazione, e all'impegno di spesa di tanta gente su cui ritiene di poter contare.

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