venerdì 14 novembre 2014

Parlare di Marco Crespi senza usare hashtag

Poteva e doveva essere il giorno in cui capire definitivamente per chi fare il tifo in Serie A (magari per qualcun altro, io la mia scelta l'ho già fatta) dopo che Venezia, già la più ricca colonia biancoverde in Serie A, si è arricchita di un altro ex mensanino: dopo il coach del primo scudetto Recalcati e i cavalieri dell'ultima (triste ma unica) cavalcata Ress, Ortner e Viggiano, alla Reyer (legata alla Mens Sana già dal 1907, da quella volta della Palla al cerchio).

Poi in serata è arrivata la notizia dell'esonero di Marco Crespi da Vitoria. A lui una gran parte della gente di basket di Siena è ancora molto legata, e lo sarà per sempre, dopo aver condiviso quell'incredibile ultima stagione della Mens Sana Basket.

Non sono tra le persone che lo santificano a prescindere. Credo che come uomo di basket sia uno dei primissimi in Europa. Credo che alla Mens Sana si sia ritrovato a fare il capo-allenatore non dico per sbaglio, ma per una serie di circostanze che sono state una fortuna per la Mens Sana.

Non credo sia il coach perfetto, come potrebbe sembrare nel ruolo da film che si è trovato a interpretare l'anno scorso. Piuttosto è stato la persona giusta al momento giusto, entrata in empatia con una storia travolgente fino a esserne uno dei personaggi principali. Non è un allenatore per tutte le stagioni, per tutte le piazze (Vitoria ero convinto che lo fosse), per tutti i giocatori.

Se lo prendi è perché conosci e sposi il suo stile, i suoi metodi, tutto. Per questo, pur alla luce di risultati certo non positivi, mi stupisce - anche ci fosse stato qualcosa fuori dal campo che non conosciamo -  che Vitoria ci abbia rinunciato così presto, come se non lo conoscesse e quindi non sapesse cosa aspettarsi (non parlo delle sconfitte, ma di un approccio alla stagione che non può essere giudicato in un mese e mezzo).

Più che per altri, c'è chi per lui si butterebbe nel fuoco e chi molto meno. Non ho provato com'è lavorarci insieme: abrasivo? esasperante? coinvolgente? affabulante? forse non facile, ma come interfaccia lavorativa e anche umana, fuori dallo stesso gruppo di lavoro, avere a che fare con lui è stato il privilegio di potersi confrontare con una mente vivace, dai mille stimoli, a cui non si riesce a star dietro, volutamente  senza troppi filtri emotivi o razionali, anche dalle idee forti (con quello che ne consegue).

Una di queste idee forti, rimasta indigesta a quella parte di Siena che oggi lo idolatra meno, è stata il sostegno a un'idea di ripartenza del basket dopo la MSB diversa da quella che si è poi realizzata. In un certo senso si pose allora la differenza tra Spirito Mens Sana e Metodo Mens Sana di cui ho parlato anche io.

Da uomo di basket ha parlato di basket e non di tifo, tradendo forse in parte chi, vedendolo come uomo di forti passioni, dava alla passione il significato a sé più vicino. Non credo che abbia azzeccato sempre toni e argomentazioni, però la comprensione del momento in cui ha posto la questione penso debba spingere il ragionamento oltre la forma contingente, per coglierne il nocciolo.

Crespi approfittò con forza del suo momento di maggiore popolarità per lanciare un messaggio, che in un frangente di rabbia e divisione della piazza venne letto come tentativo di perpetuare un sistema malato, in cui io vidi invece la difesa e il pubblico riconoscimento - esponendosi personalmente perché fossero salvaguardati - delle qualità professionali e umane del gruppo di lavoro di cui ha fatto parte.

L'accoglimento parziale da parte della Polisportiva (dopo alcune settimane o mesi, e non per tutti) delle istanze di recupero di quelle professionalità credo che possa mettere inequivocabilmente in una luce diversa quelle parole e lo spirito che le animava, al di là del complesso delle argomentazioni usate, per dare finalmente a Marco Crespi l'unanimità del riconoscimento (senza asterischi o distinguo, è il mio auspicio) del ruolo che merita nella storia della Mens Sana.

Nessun commento:

Posta un commento

gli argomenti

altre senesi (75) Anichini (69) Asciano (34) associazione (63) avversari (138) Awards (1) Bagatta (8) baskin (1) Binella (16) C Gold (79) C Silver (32) Catalani (3) Chiusi (25) città (19) Coldebella (2) Colle (38) Comune (26) consorzio (71) Costone (248) Costone femminile (15) Crespi (8) Cus (1) De Santis (2) Decandia (1) derby (24) Eurolega (2) ex (49) Finetti (1) fip (4) Fortitudo (1) Frati (1) Frullanti (278) giovanili (41) Grandi (46) Griccioli (12) inchiesta (71) infortuni (5) iniziative (5) Legabasket (1) Libero basket (1) Lnp (35) Macchi (31) Maginot (1) maglia (7) Mandriani (17) Marruganti (20) Mecacci (19) media (13) Mens Sana Basket (151) mercato (93) Minucci (28) Monciatti (16) Moretti (3) Nba (3) pagelle (8) palazzetto (9) personaggi (19) Pianigiani (4) Poggibonsi (31) Polisportiva (63) ramagli (19) Ricci (21) riposo (2) Salvadori (181) Serie A (3) Serie D (24) Sguerri (22) silver (1) società (88) sponsor (30) statistiche (107) storia (69) sul campo (844) Tafani (11) tecnica (3) tifosi (112) titoli (21) trasferte (22) Virtus (292) Viviani (3)