venerdì 10 ottobre 2014

Volemose bene

Il fatto del giorno è la lettera del presidente di Piombino Ottorino Lolini al direttore sportivo della Mens Sana Lorenzo Marruganti, a quanto si apprende inizialmente privata e poi resa pubblica. Un breve bignamino per capire di che si parla:

Le dichiarazioni post partita di Lorenzo Marruganti
Il Giudice Sportivo punisce Marruganti con una deplorazione
La lettera di Lolini a Marruganti
La risposta a Lolini della Mens Sana 1871

Non entro nel merito della polemica - e quindi non accuserò né difenderò Marruganti o altri - non per tirarmi comodamente indietro, ma perché senza avere conoscenza diretta dei fatti - come non ho - si può parlare solo per partito preso. E non mi interessa farlo.

Come altre volte, mi pare più interessante trarne uno spunto per andare oltre. Innanzi tutto rimando al post precedente sull'essere preparati alla nuova categoria (qui il link). Ovvero il rispetto alla categoria, agli impianti, a chi in questo campionato c'era già, alla dignità delle altre società per quello che sono, e quello che riescono a essere (in gran parte grazie a grandi sforzi e passione, più che ai soldi, vedi anche altre realtà senesi).

Sono convinto che già appartenga all'ambiente Mens Sana questo atteggiamento di rispetto. Forse non sempre è percepito da chi c'è di fronte, che magari già parte prevenuto. Se mai qualcuno avesse inteso (inconsciamente, è chiaro) che le altre società di Serie B fossero lì a stendere tappeti rossi al passaggio di Siena, per l'onore di incrociarla, Lolini ha spiegato con franchezza come invece si sentono: "Se siete qui non è certo per volontà delle altre squadre, che, pur di avere un campionato più equilibrato, ne avrebbero fatto volentieri a meno, ma semplicemente perché qualcuno ha deciso che da qui dovevate ricominciare".

Non era certo lo stile il punto di forza della società che nell'ultimo decennio ha vinto tutto in Italia: forse è anche in questo che il "nuovo corso" credo possa (e voglia) programmaticamente differenziarsi e farne un proprio elemento distintivo. Anche per provare a traslare questa esperienza in Serie B da naturale e prevedibile percorso a ostacoli in ambienti ostili a (utopia?) festa itinerante per l'arrivo in città di quella che è stata la realtà cestistica di riferimento del basket italiano. Ma la leadership non si autoproclama, sono gli altri a riconoscerla. Si tratta di imboccare la strada giusta.

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